In questa pagina troverete la storia delle Porte e della Mura di Genova
2. Le Mura di Genova
1. Le Porte di Genova
Le Porte che circondavano il centro storico di Genova erano molte ed ognuna con una sua storia da raccontare. Oggi purtroppo poche di esse sono ancora visibili.
In questa pagina Vi racconterò la storia delle porte del centro storico della Superba, sia di quelle ancora in piedi, sia di quelle ormai solo sui libri o nella memoria dei genovesi.
1.2 Porta di Serravalle
1.3 Porta di San Pietro
1.4 Porta del Castello
1.6 Porta Aurea
1.7 Porta di San Torpete
1.8 Portello
1.9 Portello di Pastorezza
1.10 Porta di Sant'Agnese
1.11 Porta di Murtedo
1.12 Porta di Sant'Egidio
1.13 Porta di Santo Stefano (detta anche Porta dell'Arco o degli Archi)
1.14 Porta dell'Olivella
1.15 Porta di Santa Caterina o dell'Acquasola
1.16 Porta di Carbonara
1.17 Porta di Pietraminuta
1.18 Porta detta del Principe o di San Tommaso
1.19 Porte in corrispondenza dei Ponti
1.20 Porta di San Marco
1.21 Porta della Giaretta
1.22 Porta del Molo (comunemente ed erroneamente detta "Siberia")
1.23 Porta Pila
1.24 Porta Romana
1.25 Porta di San Bartolomeo
1.26 Porta di San Bernardino
1.27 Porta delle Chiappe o di San Simone
1.28 Porta Sperone
1.29 Porta di Granarolo
1.30 Porta Murata
1.31 Porta degli Angeli
1.32 Porte della Lanterna
1.1 Porta Soprana
Porta Soprana, detta anche di Sant'Andrea, cosi come si presentava prima che fossero abbattute le case in vico dritto di Ponticello |
SUM MUNITA VIRIS - MURIS CIRCUMDATA MIRIS
ET VIRTUTE MEA PELLO ProCUL HOSTICA TELA
SI PACEM PORTAS LICET HAS TIBI TANGERE PORTAS
SI BELLUM QUERES TRISTIS VICTUSQue RECEDES
AUSTER ET OCCASus SEPTEMPTRIO NOVIT ETORTus
QUANTOS BELLORUm SUPERAVI IANUA MOTus
IN ConSULATU COmunIS WILLelmi PORCI - OBerTI CANCELLarII - IOHanniS MALIUCELLI ET Willelmi LUSII
ET PLACITORum BOIAMUNDI DE ODONE - BONIVASSALLI DE CASTRO - WIllelmi STANCOnIS
WillelmI CIGALE - NICOLE ROCE ET OBerTI RECALCATI
Ben presidiata d'uomini e munita di una mirabile cinta di mura,
tengo col mio valore lontani gli ostili colpi.
Se vieni apportatore di pace potrai passare da queste porte
se guerra minacci, triste e vinto dovrai ritirarti.
A mezzogiorno e a ponente, a settentrione e a levante è noto
di quanti incontri guerreschi riuscii a superare, io, Genova.
Nel consolato di: Guglielmo Porco, Oberto Cancelliere, Giovanni Maliauccello e Guglielmo Lusio;
e dei consiglieri Boiamondo di Odone, Bonvassallo di Castro, Guglielmo Stangone,
Gugliemo Cigala, Nicola Roca e Oberto Recalcati.)
POST ASIE PARTES ET AB HINC YSPANIA TOTA
ALMARIAM CEPI TORTOSAMQue SUBEGI
SEPTIMUS ANNUS AB HAC ET ERAT BIS QUARTUS AB ILLA
HOC EGO MUNIMEN CUm FECI IANUA PRIDEM
UNDECIES CENTENO CUM TOCIENSQUE QUINO
ANNO POST PARTUM VENERANDE VIRGINIS ALMUm
IN CONSULATU COmunIS Willelmi LUSII - IOHannIS MALIAUCELLI - OBerTI CAnCELLARii
Willelmi PORCI - DE PLACITIS OBerTI RECALCATI - NICOLE ROCE - Willelmi
CIGALE - Willelmi STANGONI, BONIVASSALLI DE CASTRO ET
BAIAMUNDI DE ODONE M
dopo altre parti dell'Asia e poi quasi tutta la Spagna.
Soggiogai l'Almeria e Tortosa
or son sett'anni da questa ed erano otto anni da quella,
quando, io, Genova, posi questo ricordo
verso l'undecimo secolo più undici lustri
dopo l'almo parto della Veneranda Vergine.
Nel consolato di: Guglielmo Lusio, Giovanni Maliauccello, Oberto Cancelliere
Guglielmo Porco; e dei Consiglieri Oberto Recalcati, Nicola Roca, Guglielmo
Cigala, Guglielmo Stangoni, Bonvassallo di Castro e
Boiamondo di Odone. M.)
Porta Soprana e le sue torri sono visitabili: saliti in cima dopo avere scalato alti gradini potrete godere di una vista incredibile sui vicoli di Genova.
Il camminamento sotto le torri (foto di Antonio Figari) |
Salita del Prione vista dalla camminamento in mezzo alle torri (foto di Antonio Figari) |
Le torri viste dalla camminamento in mezzo alle Torri (foto di Antonio Figari) |
L'interno della torre di sinistra vista dal basso (foto di Antonio Figari) |
Una feritoia lungo la scala che porta in cima alla torre di sinistra (foto di Antonio Figari) |
La porta si apre e si giunge in cima ad una delle torri di Porta Soprana (foto di Antonio Figari) |
La mole di una torre vista dalla cima dell'altra (foto di Antonio Figari) |
I merli delle torri (foto di Antonio Figari) |
Via Ravecca vista dalla cima di una delle torri (foto di Antonio Figari) |
Il centro storico visto dalla cima di una delle torri (foto di Antonio Figari) |
Il centro storico visto dalla cima di una delle torri (foto di Antonio Figari) |
Il centro storico visto dalla cima di una delle torri (foto di Antonio Figari) |
Il centro di Genova e i monti visti dalla cima di una delle torri (foto di Antonio Figari) |
1.2 Porta di Serravalle
Un tratto delle mura ancora visibile in Via Tommaso Reggio che collegavano la Porta di Serravalle alla Porta di San Pietro
(foto di Antonio Figari)
|
La Porta di San Pietro, un tempo la porta principale a ponente, si trovava a fianco della Chiesa di San Pietro in Banchi (collocata diversamente da dove la vediamo oggi, ricostruzione tardocinquecentesca dell'architetto Taddeo Carlone).
L'archivolto delle Cinque Lampadi (foto di Antonio Figari) |
1.4 Porta del Castello
La Porta del Castello era situata nella zona di Sarzano, non lontano dalla Chiesa di Santa Croce (officiata nel XII secolo dalla comunità dei Lucchesi presenti in Genova), sita nell'omonima piazza.
Questo archivolto si trova dove una volta sorgeva la Porta del Castello (foto di Antonio Figari) |
1.5 Porta dei Vacca
Questa porta divenne così parte del sistema difensivo della terza cerchia di mura per far fronte ad eventuali aggressioni di Federico Barbarossa.
L'iscrizione sul lato destro di Porta dei Vacca (foto di Antonio Figari) |
L'arco di Porta dei Vacca e i merli visti da Via del Campo (foto di Antonio Figari) |
Porta dei Vacca vista da sotto (foto di Antonio Figari) |
Le torri di Porta dei Vacca viste dal camminamento tra le stesse (foto di Antonio Figari) |
Via del Campo vista da Porta dei Vacca (foto di Antonio Figari) |
capitelli a guisa di aquile imperiali (foto di Antonio Figari) |
L'iscrizione sul lato sinistro di Porta dei Vacca (foto di Antonio Figari) |
La Porta Aurea in una vecchia cartolina |
La Porta Aurea, essa pure con due torri a pianta a ferro di cavallo, come Porta Soprana e Porta dei Vacca, mozzate nel XVIII secolo, sorgeva nella zona di Portoria, oggi forse più conosciuta come Piccapietra.
Essa venne definitivamente demolita nei primi anni sessanta del Novecento con la realizzazione del nuovo quartiere, uno degli scempi architettonici più gravi del XX secolo a Genova compiuto dagli amministratori locali dell'epoca senza che la popolazione genovese potesse opporsi.
Non tutto però e' andato perduto: se guardate con attenzione la nicchia sopra l'arco della porta noterete una statua della Madonna in marmo. Essa e' oggi conservata nel Museo di Sant'Agostino (insieme ad altri frammenti della Porta).
Le cronache raccontano che le pietre che erano parte di questa porta non furono disperse ma numerate e conservate in un deposito comunale (tuttavia nessuno di coloro che ho interpellato sembra sapere dove e forse si tratta solo di una leggenda).
1.7 Porta di San Torpete
Si hanno notizie di questa porta già nella cinta muraria cittadina nel 935 d.C.
1.8 Portello
La Porta del Portello, collocata dove oggi c'è Piazza Portello, introduceva a Strada Nuova (l'attuale via Garibaldi) attraverso un vicolo che passava tra i palazzi Imperiale Lercari e Cambiaso.
Deve il suo appellativo al fatto che qui sorgeva una piccola porta, "portello" appunto. Uscendo dal Portello, dove ora vi è Via Caffaro, vi erano terreni coltivati ad oliveti.
1.9 Portello di Pastorezza
Il Portello di Pastorezza era parte delle mura del Barbarossa lungo il perimetro nord tra il Portello sopra Piazza Fontane Marose e la Porta di Sant'Agnese.
Esso è ancora visibile benché inglobato prima nell'acquedotto cittadino e poi nei palazzi dei secoli successivi.
La sua collocazione era ai piedi della collina di Castelletto, poco sopra la Piazza dei Forni Pubblici, l'attuale Piazza della Zecca.
Il Portello di Pastorezza (foto di Antonio Figari) |
Il Portello di Pastorezza visto dall'interno (foto di Antonio Figari) |
1.10 Porta Sant'Agnese
La porta faceva parte delle Mura del Barbarossa e si trovava tra la Torre Regia e la Torre e Pusteria di Santa Sabina.
Il Poleggi così la descrive: "Era un portello munito di torretta localizzato in capo a Via Lomellini, conduceva a Carbonara".
Deve il suo nome al fatto che essa sorgeva nei pressi della chiesa di Sant'Agnese appena fuori dalla pianura del Vastato (l'odierna Piazza della Nunziata).
Sia la porta che la vicina chiesa sono oggi scomparse e rimane di esse solo il nome della via dedicata alla Santa e alcuni frammenti dell'edificio sacro inglobati in un moderno palazzo (vi rimando al capitolo dedicato a questa Chiesa alla pagina de le CHIESE di GENOVA per approfondire il tutto).
La porta prende il nome dall'antica chiesa dedicata a Sant'Egidio che sorgeva in questa zona. Sull'area dell'antica chiesa nel 1220 i Padri Predicatori costruirono la chiesa di San Domenico che insieme al convento occupava fino al diciannovesimo secolo l'area dove oggi vi sono l'Accademia Ligustica ed il Teatro Carlo Felice.
Questa maestosa porta con colonne doriche di marmo travertino, progettata da Pier Antonio da Carona e Antonio Roderio, fu eretta tra il 1540 ed il 1548. Prende il nome dalla vicina chiesa di Santo Stefano.
A causa delle trasformazioni urbanistiche di fine ottocento che porteranno alla nascita di Via Venti Settembre venne deciso il suo trasferimento con delibera comunale del 10 maggio 1896 e la porta fu ricomposta presso le Mura del Prato, in Via Banderali (la strada che collega l'Ospedale Galliera a Via Macaggi), dove oggi si può ammirare.
1.14 Porta dell'Olivella
La porta dell'Olivella era parte delle mure del XIV secolo.
Essa sorgeva poco sopra il complesso conventuale di Santa Caterina di Portoria dedicato a santa Caterina Fieschi (il quale sorge dietro il Tribunale nella zona di Pammatone e da non confondere con il convento di Santa Caterina di Luccoli che sorgeva nell'omonima salita), e rappresentava l'ingresso del quartiere di Portoria.
Nel cinquecento con la costruzione delle nuove mura essa fu otturata e prese la sua funzione di porta della città la vicina Porta di Santo Stefano.
Pochi sanno che nei pressi di questa porta aveva la sua abitazione un artigiano, Domenico Colombo (1418 - 1499 o 1500), padre di Cristoforo, che della porta era il custode. Il figlio Cristoforo sarà battezzato nella vicina chiesa di Santo Stefano.
Nell'ottocento, in seguito alla risistemazione urbana della zona progettata dal Barabino che porterà tra le altre cose alla costruzione del Parco dell'Acquasola, la porta viene riaperta e il percorso interno allungato dandole l'aspetto che ancora oggi possiamo osservare quando da Via Carcassi o da Via Bartolomeo Bosco saliamo in Corso Andrea Podestà: non si tratta in realtà di un "detamponamento"della porta chiusa nel cinquecento quanto piuttosto di una sorta di nuova porta poiché i bastioni dell'Acquasola nell'ottocento furono sottoposti a pesanti interventi.
Porta dell'Olivella (foto di Antonio Figari) |
Il tramonto visto dalla Porta dell'Olivella (foto di Antonio Figari) |
Costruita nel 1536, essa si ergeva all'incirca dove oggi vi è la Statua di Vittorio Emanuele II in Piazza Corvetto. Questa porta andava a sostituire la più antica porta del Murtedo (descritta al precedente paragrafo 1.11 ed anch'essa anche detta, vista la vicinanza al relativo monastero, Porta di Santa Caterina) che sorgeva poco distante ed era stata eretta in occasione della costruzione della cinta muraria del 1155.
"Al sommo della scala medesima, entro una nicchia, soverchia al bisogno, fu posta una statua di Santa Caterina d'Alessandria scolpita da Fra Guglielmo Dalla Porta, esistente già sopra le porte dell'Acquasola; ma parmi che i vizi dello scultor milanese sovrabbondino in quest'opera. Nella basa fu scolpita un'epigrafe dettata dal benemerito P. Spotorno, ch'è di questo tenore: opus Gulielmi a Porta Aquasolani pomerii aditu iam emotum ad bonarum artium academiam extructam nuperrime decori augendo signoque servando traslatum. Anno MDCCCXXX".
La statua di Santa Caterina d'Alessandria (foto di Antonio Figari) |
Le parole scolpite sotto la statua (foto di Antonio Figari) |
1.16 Porta di Carbonara
Nel 1345, con l'ampliamento delle Mura a ponente, vengono costruite tre nuove porte:
- Porta di Carbonara;
- Porta di Pietraminuta;
- Porta di San Tommaso.
La porta di Carbonara sorgeva a fianco dell'omonima Torre, in una zona che ancora non aveva subito gli effetti dell'edificazione.
Nel 1658 la porta viene chiusa e in sua sostituzione viene edificata a poca distanza la Porta di Santa Marta per dare accesso rettilineo all'Albergo dei Poveri.
Quest'ultima venne demolita nel 1870 con l'apertura di Via Brignole di Ferrari.
L'aquarello di Domenico Cambiaso qui sotto rappresentato è l'unica raffigurazione conosciuta della Porta di Santa Marta.
Acquarello di Domenico Cambiaso raffigurante la Porta di Santa Marta |
1.17 Porta di Pietraminuta
Essa si trovava in prossimità della Torre di Pietraminuta.
Il bastione di Pietraminuta è ancora oggi esistente e percorribile: da Via Balbi, tra il Collegio dei Gesuiti e il complesso di San Carlo, esso si inerpica fino a Via Kassala.
1.18 Porta detta del Principe o di San Tommaso
Questa porta è ricordata dalle cronache per due avvenimenti legati alla storia della città. Nel 1547, durante la cosiddetta "Congiura dei Fieschi", nell'andito della porta, fu ucciso da una archibugiata in pieno petto Giannettino Doria.
Giuseppe Comotto - Rivolta presso la Porta di San Tommaso (Genova - Museo del Risorgimento) |
In questo particolare di un'incisione di A. Giolfi, si può notare la Porta di Ponte Reale e sul ponte il Barchile di Ponte Reale, oggi al centro di Piazza Colombo |
La Madonna Regina di Genova, statua un tempo situata sulla Porta di Ponte Reale, oggi in Piazza dei Cappuccini Genova |
In questo particolare di un'incisione di A. Giolfi, si può notare la Porta di Ponte della Mercanzia e alla sue spalle i "quartieri" del Portofranco |
Dopo la costruzione delle mura cinquecentesche, la Chiesa di San Marco si viene a trovare dentro al perimetro di esse: in questo periodo viene capovolto l'orientamento della Chiesa. Essa è anche chiamata "della Marinetta" come ricorda una targa affissa a poca distanza.
1.21 Porta della Giaretta
AUCTA EX S C MOLE EXTRUCTAQ
Sul tetto della porta erano installati cannoni per proteggere Genova dai nemici che provenivano dal mare.
Una curiosità: in alcune mappe antiche e in un acquerello conservato al Centro DOCSAI la Porta del Molo è chiamata Porta di San Giovanni. La cosa è dovuta al fatto che, oltre la porta, quasi all'estremità del molo vecchio, c'era una piccola cappella intitolata al Santo. Essa fu innalzata per volere di Andrea Doria nel 1517. Sul molo le ceneri del Santo venivano portate in occasione della processione del 24 giugno ma anche quando vi erano grandi tempeste (in questi casi le sacre ceneri rimanevano nella cappella sul molo finchè il mare non si placava).
La piccola cappella dedicata a San Giovanni Battista fu demolita nel 1707 con i lavori che portarono all'ampliamento del Molo.
Porta del Molo (foto di Antonio Figari) |
Porta del Molo in un'immagine del 1879 |
Porta Pila in un'immagine successiva al 1899, quando venne spostata sui terrapieni sopra la Stazione Brignole |
Porta Pila oggi, disposta lungo Via Montesano (foto di Antonio Figari) |
Le imponenti colonne di Porta Pila (foto di Antonio Figari) |
Particolare di testa di leone sopra il fornice destro di Porta Pila (foto di Antonio Figari) |
Porta Romana fotografata nella seconda metà dell'ottocento |
Situata lungo la cinta muraria delle cosiddette "Mura Nuove", edificata tra il 1626 e il 1639, essa deriva il suo nome dalla Chiesa di San Bartolomeo degli Armeni.
La Porta, seppur in stato di semiabbandono e pressoché sconosciuta agli stessi genovesi, poichè nascosta dalla Stazione del Trenino di Casella, si trova sotto Via Cesare Cabella ed è raggiungibile da una piccola via poco sotto Castello Mackenzie.
Porta di San Bartolomeo (foto di Antonio Figari) |
Porta di San Bartolomeo (foto di Antonio Figari) |
L'imbocco interno della Porta ci dà l'idea di quanto grande era lo spessore delle mura (foto di Antonio Figari) |
Con un ingegnoso sistema di contrappesi sferici il ponte elevatoio di questa antica porta si alzava e si abbassava: di questo sistema nulla è rimasto se non le carrucole agli angoli della porta e i perni ancora ancorati al suolo, di cui avete qui sotto una foto.
Una delle carrucole che permettevano di tirar su il ponte levatoio della Porta di San Bartolomeo (foto di Antonio Figari) |
Un perno ancorato a terra (foto di Antonio Figari) |
(foto di Antonio Figari) |
1.26 Porta di San Bernardino
Lungo le "Mura Nuove" sorge anche la Porta di San Bernardino che deve il suo nome al vicino Convento.
Fino al 1896 questa porta rimaneva chiusa dalle 21 alle 4 e mezza del mattino.
1.27 Porta delle Chiappe o di San Simone
Lungo le "Mura Nuove" sorge questa porta che deriverebbe il suo nome da una cappella dedicata ai SS. Simone e Taddeo "protettori del popolo genovese", che si trovava in cima a Salita San Simone.
Fino al 1898 ogni sera la porta veniva chiusa e lo rimaneva chiusa fino al mattino.
Secondo la tradizione qui passò Santa Brigida nel 1346 pronunciando la famosa profezia "Un giorno il viandante che passerà dall'alto dei colli che recingono Genova, accennando con la mano i lontani cumuli di detriti, dirà laggiù fu Genova".
1.28 Porta Sperone
Situata all'interno dell'omonimo Forte, questo Portello venne usato prevalentemente a scopo militare.
1.29 Porta di Granarolo
Lungo le seicentesche "Mura Nuove", in corrispondenza con la strada che conducevava in Val Polcevera, venne eretta la Porta detta di Granarolo perchè adiacente appunto a questo antico borgo sulle alture di Genova, oggi quartiere sulle alture della Superba.
Essa, ancora oggi presente, è costituita da un unico fornice in arenaria sormontato da uno stemma marmoreo con al centro il monogramma "IHS".
Originariamente era provvista anche di un ponte elevatoio, oggi non più esistente.
Con lo spostamento della strada un pò più a valle la porta oggi rimane isolata dall'originario contesto.
E' raggiungibile con un breve ma ripido sentiero che parte dalla Via ai Piani di Fregoso. E' visibile la parte esterna della Porta ma non si può entrare poiché la parte interna e il corpo di guardia sono in concessione a privati e dunque chiusi al pubblico.
1.30 Porta Murata
Nel tratto delle seicentesche "Mura Nuove", che dalla Lanterna salivano a monte, venne eretta una piccola porta.
Essa venne tamponata nel 1680 circa perché considerata da una parte difficilmente difendibile e dall'altra scomoda per chi saliva dalle due direzioni: si decise di tamponarla e da quel momento venne denominata "Porta Murata" (ancora oggi la via che costeggia le Mura in quel punto è chiamata "Via alle Mura di Porta Murata").
L'interno di questa porta è costituito da un androne ancora oggi esistente ma non accessibile perché in una proprietà privata.
In seguito verrà edificata poco distante una nuova porta, meglio difendibile, che prenderà il nome dalla vicina Chiesa con annesso Convento di Nostra Signora degli Angeli.
1.31 Porta degli Angeli
La porta, che prende il nome dalla vicina chiesa di N.S. degli Angeli dei Padri Carmelitani (di cui trovate la storia nella pagina dedicata a le CHIESE di GENOVA), viene edificata lungo le "Mura Nuove" negli anni intorno al 1680, dopo che fu murata la vicina porta detta da quel momento “Porta Murata”.
Uscendo da questa porta si poteva salire a Granarolo o proseguire verso la Val Polcevera.
A differenza di oggi, un tempo questo varco e le vicine strade erano parecchio trafficate poiché da qui passava molto del traffico che dalla città andava a ponente e viceversa.
Inizialmente il varco era chiuso da un ponte levatoio oggi non più esistente.
Sopra la porta anticamente vi era un stemma di marmo con il trigramma del nome di Gesù “IHS” sormontato da una corona, il tutto oggi scomparso.
Porta degli Angeli nel 1920 (si nota ancora lo stemma sopra la Porta, oggi scomparso) |
La Porta degli Angeli come appare oggi (foto di Antonio Figari) |
1.32 Porte della Lanterna
a. Porta Lanterna
(foto di Antonio Figari) |
(foto di Antonio Figari) |
(foto di Antonio Figari) |
La Porta Nuova della Lanterna come appare oggi (foto di Antonio Figari) |
1.33 Porta o Portello di San Lazzaro
(the walls of Genoa, les murs de Gênes, las paredes de Génova, as paredes do Genoa, Стены Генуе, ジェノヴァの壁, 热那亚的墙壁, الجدران من جنوى)
Numerose cinte murarie sono state costruite nei secoli per difendere Genova. Molte parti delle "miage de Zena" sono ancora presenti anche se spesso poco visibili ad un occhio distratto perchè inglobate o nascoste da edifici o vegetazione.
In questa pagina troverete tutto ciò che rimane nei vicoli del centro storico delle splendide mura con cui Genova si è difesa nei secoli da chi voleva conquistarla.
Una curiosità: lo sapevate che la lunghezza della Mura di Genova è seconda solo a quella della Muraglia Cinese?
2.7 Le Mura Nuove
Le prime "miage de Zena" racchiudevano l'antico oppidum e si estendevano all'incirca tra la Chiesa di Santa Maria di Castello e il complesso di San Silvestro (oggi sede della Facoltà di Architettura).
Della costruzione delle stesse si ha testimonianza dalle parole di Tito Livio che racconta che, dopo la distruzione di Genova avvenuta per opera del fratello di Annibale, Magone Barca (da lui, portatore di disgrazie per la popolazione genovese, deriva l'espressione "avere il magone?" quando si è tristi sul punto di piangere), il pretore della Gallia Subalpina Spurio Lucrezio diede l'ordine di costruire nuove mura a difesa della città.
Esse sono divenute nei secoli le fondamenta per le costruzioni che via via sono state costruite nella zona come testimoniano alcuni grossi blocchi di pietra rinvenuti nelle fondamenta di Santa Maria di Castello che si pensa possano essere di questo periodo.
In epoca romana esse vennero ampliate verso mare anche se non possiamo con certezza sapere di quanto e fino a dove.
2.2 La cinta muraria del IX secolo
Nel IX secolo fu costruita una nuova cinta muraria di cui rimangono tracce per esempio in Via Tommaso Reggio, nei muri perimetrali del Chiostro dei Canonici di San Lorenzo.
Questa cinta scendendo da Sarzano costeggiava l'attuale Via Ravecca, poi verso il Piano di Sant'Andrea e giù verso la zona che oggi è occupata da Via Tommaso Reggio fino a Banchi per poi voltare verso levante seguendo Via Canneto il Curto, Piazza San Giorgio e su di nuovo a Sarzano.
Tratto superstite delle mura in via Tommaso Reggio (foto di Antonio Figari) |
2.3 Le Mura dette del Barbarossa
Costruite nel 1155 esse sono le più note e visitate mura antiche di Genova.
Gli Annali del Caffaro narrano che esse siano state erette in cinquantatrè giorni con il contributo di tutti i Genovesi preocuppati dall'idea di un ipotetico attacco alla città da parte dell'imperatore Federico I detto Barbarossa e da lui queste mura presero il nome.
Rispetto alla precedente cinta muraria esse racchiudevano anche la zona di Piccapietra, Luccoli Portello, salivano verso Castelletto dove ancora oggi vi è il piccolo Portello di Pastorezza per poi discendere verso il Carmine e arrivando a mare in corrispondenza dell'attuale Via delle Fontane dove ancora oggi si erge Porta dei Vacca.
Le Mura del Barbarossa all'inizio di Via del Colle, lato Porta Soprana (foto di Antonio Figari) |
Per vedere una parte di esse dall'esterno potete percorrere Via del Colle partendo da Porta Soprana o dal Ponte di Carignano.
Le Mura del Barbarossa in via del Colle, lato Porte di Carignano (foto di Antonio Figari) |
Per salire su queste mura potete prendere la scala che sale all'interno della torre destra di Porta Soprana oppure salire da Via del Colle lato Ponte di Carignano e prendere le scalette che salgono sulle mura.
Camminamento delle Mura del Barbarossa sopra via del Colle, lato Ponte di Carignano (foto di Antonio Figari) |
La parte centrale del camminamento delle Mura del Barbarossa è purtroppo chiusa da cancelli (uno lato Ponte di Carignano, uno lato Torri di Porta Soprana ed il terzo in cima a Vico Coccagna) e solo coloro che abitano i palazzi che affacciano su questo tratto di Mura possono percorrerle: io ho avuto la fortuna di poter compiere questa passeggiata grazie ad lettore di questo blog che abita in uno dei palazzi che affacciano su questo tratto di Mura.
Parte centrale del camminamento delle Mura del Barbarossa (foto di Antonio Figari) |
Se vi addentrate in cima a Vico Noli, una traversa di Via Ravecca, avrete una visione della parte interna della Mura del Barbarossa.
Superata Via del Colle lato ponte di Carignano potete proseguire la vostra passeggiata lungo Vico San Salvatore per arrivare sotto Piazza Sarzano, nella via ancora oggi chiamata delle Murette. Vennero chiamate con questo nomignolo quando verso mare vennero costruite le nuove mura più spesse ed imponenti.
Le Murette sotto Piazza Sarzano fanno parte delle Mura del Barbarossa (foto di Antonio Figari) |
Anche le Mura di Stradone Sant'Agostino facevano parte della cinta muraria detta "del Barbarossa".
Le Mura in Stradone Sant'Agostino (foto di Antonio Figari) |
Tratto delle Mura in Salita di Mascherona angolo Stradone Sant'Agostino (foto di Antonio Figari) |
Altro tratto delle Mura del Barbarossa "sopravvive" in Salita di Negro, dietro il Palazzo della Provincia.
Tratto delle Mura del Barbarossa in Salita di Negro (foto di Antonio Figari) |
2.4 La cinta muraria del XIII secolo
Questa cinta muraria, la cui costruzione fu iniziata nel 1276 e completata nel 1287, si estendeva verso mare con le Mura delle Grazie e la Penisola del Molo (Mura della Malapaga e Mura della Marinella) e dall'altra parte fino a metà dell'attuale Via XX Settembre salendo verso l'Aquasola (la prima porta di Santo Stefano detta anche dell'Arco, poi rifatta nel Cinquecento, e quella dell'Olivella, ancora oggi esistente sotto l'Acquasola, risalgono a questo periodo).
Di seguito alcuni immagini delle stesse.
a. Le Mura delle Grazie
Tratto esterno delle Mura delle Grazie (foto di Antonio Figari) |
Le Mura delle Grazie e la facciata dell'Oratorio di San Giacomo della Marina (foto di Antonio Figari) |
Camminamento interno delle Mura delle Grazie (foto di Antonio Figari) |
b. Le Mura della Malapaga
La fortificazione della Penisola del Molo fu terminata nel 1287.
Quelle che chiamiamo oggi della Malapaga sono il tratto delle mura del quartiere del Molo che corre da Porta Siberia (per approfondire vi rimando alla prima parte di questa pagina, dedicata alle porte di Genova), al Carcere della Malapaga (antico carcere dei debitori, oggi distrutto; al suo posto vi è oggi il palazzo della Guardia di Finanza, per approfondire vi rimando alla pagina de gli EDIFICI pubblici).
Una volta esse erano affacciate sul mare mentre oggi corrono lungo la strada che porta al porto Antico e hanno tra loro ed il mare cantieri navali.
Anche se pochi lo sanno se Vi addentrate nelle Vie del Quartiere del Molo potrete percorrere il camminamento interno delle Mura della Malapaga anche se affacciandovi non vedrete più il mare ma moderni capannoni dei vicini cantieri navali.
Nel 1949 anche il cinema scoprì queste mura: il francese René Clément girò a Genova un film intitolato "Le Mura di Malapaga" con protagonista un ottimo Jean Gabin (trovate qui sotto la locandina del film e nella pagina de il BUGIARDINO un piccolo spezzone dello stesso).
Tratto esterno delle Mura della Malapaga (foto di Antonio Figari) |
Il camminamento interno delle Mura della Malapaga (foto di Antonio Figari) |
La locandina del film "Le mura di Malapaga" |
d. Gli antichi moli di Piazza Caricamento
Tratto degli antichi moli in piazza Caricamento vicino a Palazzo San Giorgio
(foto di Antonio Figari) |
2.5 Le Mura del XIV secolo
Tra il 1346 ed il 1358 la cinta muraria venne ampliata verso Ponente arrivando fino ad inglobare la Chiesa di San Tommaso e venne eretta una porta che da quest'ultima prendeva il nome.
La cinta saliva a monte lungo l'attuale Via Ugo Bassi fino a Castelletto per poi ridiscendere nella zona del Carmine.
E' in questo periodo che Francesco Petrarca visita Genova e la definisce "superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare”.
Di seguito alcuni immagini delle stesse.
Tratto
di mura del XIV secolo presso la demolita Porta di San Tommaso di
Genova, nei pressi della stazione della Metropolitana di Principe (foto di Antonio Figari) |
Tratto delle Mura in Piazza Pedro Ferreira (foto di Antonio Figari) |
Altro tratto delle Mura in Piazza Pedro Ferreira (foto di Antonio Figari) |
Il Bastione di Pietra Minuta corre da Via Balbi a Corso Dogali, una ripida salita che dalla nobile strada conduce sulle alture di Genova. Anche questa parte della cinta muraria fu costruita nel XIV secolo.
Gli antichi contrafforti del Bastione di Pietra Minuta
(foto di Antonio Figari)
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2.6 Le Mura cinquecentesche
Innalzate nel 1536 su progetto dell'architetto militare Giovanni Maria Olgiati coadiuvato dall'architetto Antonio da Sangallo, il loro percorso ricalca in gran parte quello delle Mura trecentesche che vengono ora rinforzate per resistere agli attacchi dell'artiglieria.
Le Mura della Marina (foto di Antonio Figari) |
Tratto del Bastione di Santa Caterina in Salita delle Battistine (foto di Antonio Figari) |
Tratto dele Mura cinquecentesche, addossate al Convento della Turchine di Sopra, in quella che oggi è Corso Firenze |
2.7 Le Mura Nuove
Innalzate nel 1626 sotto la direzione degli architetti Bartolomeo Bianco e Bastiano Ponsello, esse si estendevano per oltre 19 km ed avevano come porte principali Porta Pila a levante e Porta della Lanterna a ponente.
La parte più imponente di queste mura era forse quella chiamata delle "Fronti Basse" che correva parallela al torrente Bisagno occupando la parte della città dove oggi c'è Piazza della Vittoria e la Stazione di Brignole, raccordando tra loro due bastioni delle mura cinquecentesche: quello delle Cappuccine e quello dello Zerbino.
Di esse è ancora visibile un breve tratto nel parcheggio sotterraneo di Piazza della Vittoria.
Le Fronti Basse del Bisagno viste dall'alto delle Mura delle Cappuccine |
2.8 Le Mura ottocentesche
Gli interventi ottocenteschi, operati dai Savoia oramai "padroni" della città, non furono più eseguiti a difesa della città ma piuttosto per il controllo della stessa contro eventuali insurrezioni.
E' di questo periodo, per esempio, il rifacimento delle mura che costeggiano il bastione dell'Acquasola.
Ottimo sito,e relativa pagina FB. Grazie per il lavoro svolto che aiuta i genovesi a conoscere sempre meglio la nostra Superba.
RispondiEliminaGrazie
Christian Famiani
Ti ringrazio per le Tue parole! E' bello sapere che tanti genovesi visitando il mio blog scoprono la bellezza della loro città e, forse, conoscendola meglio, impareremo tutti ad amarla e a conservarla per le generazioni future.
EliminaAntonio
Complimenti per il sito sono 2 giorni che non riesco a staccarmi dal pc per scoprire quello che tutti giorni vedo per Genova... Hai fatto un libro? O conosci libri interessanti come il tuo sito? Grazie e ancora complimenti. Ciao
RispondiEliminaDavide Traverso
Ciao, grazie per le tue parole. Non ho fatto alcun libro, per il momento mi limito al mio sito, poi chissà, un giorno...anche se non mi reputo all'altezza di scrivere un libro!
EliminaLe mie fonti sono libri antichi ottocenteschi, ricerche che compio in biblioteche e racconti di persone che abitano i vicoli da molti anni.
Non ho un libro da consigliarti perché spesso i libri che trovi nelle librerie odierne si limitano a descrivere i vicoli nei loro percorsi già conosciuti. Un consiglio però voglio dartelo: vai sulle bancarelle che vendono libri usati e antichi.. spesso essi raccontano i vicoli che non ci sono più e storie che i libri odierni tralasciano.
Complimenti, Antonio!
RispondiEliminaDavvero interessantissima questa pagina...
Vdo spessissimo anche sul sito e stò scoprendo tanti posti interessantissimi della nostra meravigliosa città che non conoscevo....
Grazie davvero...
Anna Rosa Basile
Ciao Anna! grazie per le Tue parole! son contento ti piaccia il mio sito. Genova è una città meravigliosa, solo poco conosciuta e questo è un vero peccato!
EliminaAnch'io amo molto girare per i vicoli della nostra bellissima città...
RispondiEliminaIn questi giorni ho seguito alcuni tuoi consigli, ho ho fotografato alcuni luoghi o targhe di cui ho letto...
Amo anche girare sempre con una piccola macchina fotografica e, come te, cercare scorci particolari...
Genova è davvero stupenda in questi giorni, finalmente come non succedeva da un pò, vedo parecchi turisti anche stranieri girare per il centro storico e ne sono felice, magari diventasse una meta turistica agoniata...
Continua così...
Sei bravissimo...
E viva Genova..
Anna Rosa Basile
Grazie troppo gentile!!! son contento di ispirare i tuoi giri nei vicoli! Anch'io in questi giorni vedo molti turisti con cartine e mappe in mano...speriamo rimangano affascinati dalla bellezza di Genova e lo raccontino così da far divenir genova metà turistica come meriterebbe!
EliminaGià...
EliminaMe lo auguro anch'io...
Lo meriterebbe davvero, con tanti secoli di storia che ha alle spalle, dovrebbe esserlo già da moltissimo tempo...
Ho notato che adesso è diventata "scalo" per alcune navi da crociera...
Bellissima idea...
Anna Rosa Basile
Ciao, ho scoperto il tuo blog cercando su Google qualcosa di particolare sui vicoli di Genova: complimenti, è molto interessante.
RispondiEliminaMi sono permessa di scriverti perchè ho vissuto per tanto tempo in Via Macelli di Soziglia e ti confesso di non avere mai dimenticato quel luogo, che conservo nel mio cuore.
Mi piacerebbe tanto che scrivessi qualcosa di particolare su questa via, così unica e magica.
Di fronte a me stava una prostituta agée, che vedevo ogni qual volta mi affacciassi dalla finestra, o quando uscivo di casa, lei era sempre lì, salutava e chiedeva se tutto andasse bene.
Ma era anche la strada dei negozi brulicanti di mercanzia, gente e odori di ogni genere.
La finestra della mia cucina si affacciava sul famigerato vico Usodimare, chiuso da una cancello e dal quale, una notte, entrò un ladro.....fortunatamente finì tutto bene....
Se conosci qualche segreto o qualche aneddoto particolare aspetto una tua descrizione.
Ciao, grazie per la tua attenzione
Nicole
Ciao Nicole! Ti ringrazio per le tue parole: son contento ti piaccia il mio sito.
EliminaLe mie ricerche spaziano per tutti i vicoli: Vico dei Macelli di Soziglia ha molte storie da raccontare e segreti da svelare.
Un giorno mi soffermerò su questa strada che piace molto anche a me forse perché, a differenza di altre zone del nostro centro storico, è ancora brulicante di botteghe, molte delle quali "storiche", e di gente che ogni giorni qui si reca a fare la spesa rendendola una strada viva.
Complimenti per tutto il tuo lavoro e la tua passione!
RispondiEliminaTra le porte da te elencate forse ne manca una!??
"Porta della Lanterna", se non erro demolita nel 1877 ..."..da una marea progressista e settaria.."
Ciao Marta
Ciao Marta, grazie per le Tue parole!
EliminaNella pagina de "le PORTE di GENOVA" devo scriver ancora molto: un giorno parlerò anche della Porta della Lanterna, costruita nel 1633 e, come giustamente hai scritto, demolita nel 1877, nonostante una petizione pubblica ne chiedesse la conservazione. Non tutto però andò distrutto... (più di questo non ti dico, torna a leggere questa pagina e scoprirai il resto del racconto!!!)
Tu non sai quanta gente, anche a scuola, va tutti i giorni a leggere un po' di questo bellissimo blog, dopo che ti hanno visto venire in classe! Posso usare qualche foto tua com fondale del teatrino che sto facendo con i bimbi? Sono foto bellissime e riesci sempre atrovare un'angolazione insolita e in qualche modo illuminante!
RispondiEliminaCiao Laila! Ti ringrazio per le tue parole: son proprio contento ti piacciano le mie foto. Il merito è del soggetto dei miei scatti: Genova. Certo che puoi usarle! Anzi, se riesci, mandami qualche foto con il teatrino dei bimbi con i miei scatti sullo sfondo!
EliminaE grazie di aiutarmi a far conoscere in giro il mio blog!
Ciao,
RispondiEliminaInnanzitutto devo dirti che trovo il tuo blog semplicemente stupendo, complimenti per la realizzazione.
In seconda battuta volevo segnalarti Porta Nuova della Lanterna ( http://goo.gl/maps/b88zx ), è la porta di Genova più a ponente ed era il primo punto di ingresso alla città che si trovava venendo da quella direzione.
Ancora complimenti per il meraviglioso blog!!!
Giuseppe.
Ciao Giuseppe! Grazie per le Tue parole di apprezzamento. Per quanto concerne la porta da te citata, la Nuova Porta della Lanterna, essa sarà oggetto, insieme alla prima porta della Lanterna, purtroppo demolita, di un paragrafo che presto scriverò in questa pagina dedicata a "le PORTE di GENOVA". Grazie ancora per i Tuoi complimenti!
EliminaA parte tutto il rest che apprezzo molto e lo sai, che belli i filmati della home page! Grazie!
RispondiEliminaGrazie a te cara Laila!
Eliminabuonasera
RispondiEliminaprima di tutto le esterno la mia gratitudine per il meraviglioso lavoro, grazie al quale scopro mille cose della splendida città nella quale ho passato gli anni dell'università
mi permetto di suggerirle una possibile nuova impresa: non potrebbe aprire una sezione sul cimitero di staglieno?
nel caso che non possa, pace, ha già fatto fin troppo
buon lavoro, comunque
giovanni peirone
Buonasera!
EliminaLa ringrazio per le sue parole: sono contento le piaccia il mio sito e felice di farle scoprire la bellezza della mia amata Genova.
Staglieno e' una della meraviglie di Genova e Le confesso che ogni tanto fare una passeggiata in questa città dei morti mi fa amare ancor di più la mia città dei vivi. Tutti i monumenti di Staglieno a parer mio esprimono il rispetto e l'amore di coloro che li hanno seppellito li' i loro defunti. Rispetto per i defunti che purtroppo oggi sembra scemare viste le condizioni di alcune parti di Staglieno.
Per il momento la mia indagine si limita ai vicoli che tantissimo hanno ancora da raccontare.
Chissà... Un giorno magari inizierò una nuova avventura su Staglieno.
Tuttavia una cosa mi frena: mi hanno detto che le foto di molti monumenti di Staglieno non possono essere pubblicate senza autorizzazione e ciò rappresenta una grossa limitazione.
Antonio
Ciao Antonio,
RispondiEliminaVolevo davvero farti i complimenti per il tuo sito. Hai risvegliato in me la curiosità e l'amore per la nostra splendida Genova.
Se hai bisogno di una mano nel tuo splendido lavoro, sappi che da oggi hai un alleato in più.
Non esitare a contattarmi per qualunque cosa.
Se ti fa piacere puoi trovarmi nel mio negozio in Via Rolando 150r a Sampierdarena. (Andrea Sport)
Ciao
Andrea Merlo
Ciao Andrea,
Eliminagrazie per le Tue parole.
Sono contento di avere un alleato nella mia ricerca e soprattutto di aver risvegliato in te l'amore per Genova. I nostri vicoli sono bellissimi, solo poco conosciuti anche dagli stessi genovesi. Solo conoscendoli li possiamo preservare e salvare!
Vorrei un giorno aprire una sezione del mio blog dedicata a Sampierdarena, potresti essermi d'aiuto se vuoi. Questo autunno conto di venir qualche domenica mattina a passeggiar a Sampierdarena... Magari ci sentiamo!
A presto
Antonio
Ciao Antonio,
RispondiEliminaho frequentato anche io l'Istituto Arecco (liceo scientifico) dal 1980 al 1985: ho notato quindi che siamo entrambi ex arecchini.
Complimenti per il sito, l'ho trovato molto interessante ed anche stimolante per un piccolo tour a cui vorrei far partecipare anche mia figlia che ora ha 11 anni e mi piacerebbe molto farle apprezzare qualche bellezza di Genova.
Magari ti contatterò per qualche consiglio del caso.
Grazie ed ancora complimenti
AP
Ciao,
Eliminaeh sì sono anch'io un ex arecchino, anni fantastici con padri gesuiti che mi hanno insegnato tanto.
Lo sai che al posto della nostra Arecco esisteva un tempo una Chiesa? E salita della Crocetta, la via che corre lateralmente all'Arecco, è testimone nel suo nome di questo. Un giorno ne parlerò sul mio sito. Te l'ho voluto anticipare per metterti un pò di curiosità in testa.
Ti ringrazio per le Tue parole, sono contento ti piaccia il mio sito e bravo Te che porti la tua bimba a scoprire Genova. Se mio padre non mi avesse portato con lui nei vicoli da bambino non so se li amerei come li amo ora.
Contattami pure quando vuoi così che ti possa consigliare un piccolo tour da fare.
Antonio
Caro Antonio,
RispondiEliminaquando ho avuto la fortuna di imbattermi nel tuo sito non ho perso tempo ed ho iniziato a correre come una forsennata per tutta Genova!
Grazie per la passione e la cura che hai profuso nella costruzione del tuo sito. Non sono genovese, ma vengo a Genova poichè mia suocera, pur vivendo a Milano da 60 anni, lo è. Spesso passo, o con mio marito, o da sola e con amici (molti dei quali stranieri), il mio tempo nella Superba.
Un caro saluto e davvero complimenti!
Sara P.D.C
Ciao Sara,
EliminaLeggo le Tue parole e mi vien da sorridere pensando a te che corri su e giù nei vicoli per vedere tutte le loro meraviglie! E' il mio sport preferito e mi sa che stasera lo farò appena esco dall'ufficio. Due passi nei vicoli ed il mondo mi sorride!
Grazie per le Tue parole. Sono contento che ti piaccia il mio blog e spero con esso di contribuire a riaccendere nei genovesi e non l'amore per questa città così poco conosciuta e così mal valorizzata.
Un caro saluto a Te e buona serata!
Antonio
Ciao Antonio..
RispondiEliminaComplimenti per il suo blog, le scrivo della Svizzera francese. Sto cercando delle informazioni sulla Porta San Tomaso.
Una legenda conta che uno dei mei antenati avrebe difeso valorosamente questa porta, e cosi che la famiglia Masone e stata anobilita e a presso il nome di questa porta ( il nome Masone deriva di Tommaso che erra in uso nel medioevo).
Abbiamo su il stemma di famiglia un leone sopra una porta. La famiglia Masoni e andata vivere in Piemonte, si trova la sua tracia già in 1540 nella frazione di Pianezza nel comune di Arola in provincia di Verbania.
Grazie e buona sera. Loredana.
Ciao Loredana, grazie per le Tue Parole. Che bella la Tua storia, posso quindi considerarTi a pieno titolo la discendente di un valoroso genovese! Per il momento non ho riscontri nei miei libri riguardo alla leggenda da Te riportata. Come si dice, però, ogni leggenda ha un fondo di verità. Conto di approfondire l'argomento e quando troverò qualcosa lo riporterò in questa pagina, nel paragrafo dedicato alla Porta di San Tommaso.
EliminaCia Antonio
EliminaTi ringrazio per la tua risposta, e spero che troverai qualcosa su questa leggenda. Se ti interessa esiste un bel sito sul paese di Arola dove vivano i discendenti dei Masone di Genova: www.arola-villaggio.it
vedere sotto patrimonio, genealogia, Masoni di Pianezza.
Buona sera Loredana.
Grazie per il suggerimento! E' proprio un bel sito ricco di informazioni su Arola. E' bello vedere che gli abitanti di questo paese abbiano deciso di raccogliere tanto materiale sulla loro storia e lo abbiano voluto divulgare on line, bravi!
EliminaGrazie, per merito del vostro blog ho visitato Genova in modo spettacolare!!! Thanks
RispondiEliminaXabier Farchione
Figurati! Un piacere contribuire a far conoscere la mia città: così bella, così poco conosciuta.
Eliminaottima idea ed eccellente veicolo pubblicitario ! Faro' del mio meglio per diffonderlo ulteriormente ! Buon lavoro !!
RispondiEliminaVirgilio Pompei
Ti ringrazio! Son contento ti piaccia il mio sito e grazie di aiutarmi a diffonderlo.
Eliminacomplimenti sia per la pagina Fb che per il sito. L'ho letto tuttissimo, sono stata a Genova sabato, ogni tanto ci vengo a girare per i vicoli, che adoro, e vorrei saperne di più e magari fare anche una visita guidata diversa dalle solite.
RispondiEliminaAMDC
La ringrazio per le Sue parole! Sono felice che anche Lei come me adori i vicoli di Genova. Se ha piacere ad accompagnarmi nei miei giri alla scoperta dei segreti dei vicoli mi scriva al mio indirizzo mail info@isegretideivicolidigenova.com .
EliminaComplimenti per il sito! Credo che Porta San Tommaso esista ancora; dovrebbe essere stata ricostruita sul muraglione a destra della Stazione Principe, verso Salita della Provvidenza, in posizione defilata. Ancora complimenti!!! E.C.
RispondiEliminaCiao! Grazie per le Tue parole. La porta di cui parli, addossata al muraglione dietro il monumento a Cristoforo Colombo in Piazza Acquaverde, non è la Porta di San Tommaso ma un portone di ingresso del distrutto Convento di Santo Spirito che qui sorgeva: grosso edificio squadrato, divenuto poi caserma, esso fu abbattuto per la costruzione della linea ferroviaria. Un giorno parlerò di questo convento nella pagina de "le CHIESE di GENOVA".
EliminaAntonio, hai delle evidenze per quanto affermi sulla porta di piazza Acquaverde? perchè ne abbiamo parlato recentemente su facebook (ceraunavoltagenova) ma nessuno ne sapeva nulla di preciso, Un tuo intervento in merito sarebbe di grande utilità per chiudere la discussione.... Grazie e ciao G.Curatolo
EliminaIl tuo blog sulla nostra città è davvero bellissimo.
RispondiEliminaSusanna
Grazie Susanna! Sono felice Ti piaccia il mio blog!
EliminaFior di sito Antonio, complimenti!
RispondiEliminaho girato abbastanza da dire che come la nostra Genova, nessuna!
grazie del sito, è un regalo per tutti noi che viviamo tutti i giorni questa città schiva, spesso antipatica, ma magnifica.
nora
Cara Nora, grazie!
EliminaCondivido appieno le tue parole: come Genova nessuna, nel bene e nel male, una città che non si può non amare!
Egr. Dott. Figari,
RispondiEliminaoggi ho scoperto per caso il suo sito eccezionalmente interessante, esauriente e stimolante.
Per quel poco che ho, solo per ora, potuto vedere, saltando da un argomento all'altro, c'è tutto (o quasi :-)) ) quanto mi ha sempre interessato e incuriosito, della storia, dei misteri e delle bellezze di Genova con la volontà di scoprire e approfondirne anche direttamente le innumerevoli sfaccettature.
Ho lavorato nei vicoli, in San Luca, ho vissuto nei vicoli, Borgo Incrociati, ho corso e insegnato ai ragazzi come orientarsi e cosa vedere con una cartina del centro storico (orienteering), ma il suo sito mi da nuovi argomenti e stimoli.
Spero un giorno di poter condividere qualche esplorazione con lei.
Grazie ancora per il suo bellissimo lavoro.
Cordialmente.
Andrea Topazio
Preg.mo Sig. Topazio,
Eliminasono felice di contribuire a farLe scoprire aspetti dei vicoli che non conosceva. Lo scopo di questo blog è proprio quello di svelare la bellezza nascosta dei vicoli di Genova. La nostra città è magnifica ma tiene ben nascoste molte delle sue meraviglie!
Se ha suggerimenti o luoghi nascosti e segreti dei vicoli da consigliarmi non esiti a scrivermi.
io che sono una nonna di 75 anni nata Pammatone forse una delle ultime,amo la mia città da morire di nostalgia se mi allontano.Nella vita non ho mai avuto tempo di alzare gli occhi per scoprire le bellezze nascoste di cui ero contornata.Sono inserita in una associazione culturale dove non vedo solo con gli occhi ma anche con la mente, ed ho segnalato il vostro sito anche a loro, meritevole di elogi per l'impegno e il lavoro che vi è dietro, Grazie di cuore nonna Alba
RispondiEliminaCara Alba,
EliminaLa ringrazio per le Sue parole che mi hanno dato una fitta al cuore: da sempre camminando nella "fredda" Piccapietra ripenso all'antico quartiere che si sviluppava intorno a Pammatone (oggetto di miei studi che un giorno raccoglierò su questo sito) che posso rivivere solo attraverso i libri o le immagini. Chissà che bello averlo visto di persona.
La Ringrazio per aver segnalato il mio sito e così aiutarmi a diffondere la bellezza e i segreti che la nostra amata Genova conserva!
Sito bellissimo!!! a 70 anni suonati scopro immagini della mia Genova che non conoscevo.
RispondiEliminaLuisella Conte
Ciao Luisella! Grazie per le Tue parole! Sono felice che Ti piaccia il mio blog!
EliminaBellissimo sito, grazie per far conoscere i meravigliosi segreti e i tesori nascosti di Genova.
RispondiEliminaGabriella Bovio
Ciao Gabriella! Grazie a Te per le Tue parole!
Eliminadavvero molto interessante, grazie per aver fatto conoscere molte cose che pur essendo genovese nn immaginavo nemmeno,
RispondiEliminaCaro Franco, Ti ringrazio! Sono felice di farTi scoprire le bellezze nascoste della nostra magnifica Genova.
EliminaCaro Antonio, complimenti davvero per il tuo lavoro!
RispondiEliminaHo finalmente trovato il tempo per leggere quasi tutte le sezioni del sito, grazie per la passione con cui ti dedichi a raccontare la nostra città.
Elisa Canepa
Cara Elisa, grazie!
EliminaE' un piacere raccontare la bellezza della mia città e farla conoscere ed apprezzare agli altri.
La nostra bella genova che non finiremo mai di conoscere.. ciao e grazie per tutte le interessanti notizie.
RispondiEliminaLeti Gagge
Ciao Leti! Eh sì, hai proprio ragione, Genova è una città splendida piena di tesori nascosti da scoprire!
EliminaIo mi sono persa delle nottate intere a guardare il tuo blog...davvero molto interessante , ricco di storia nonché di curiosità . Complimenti !
RispondiEliminaManuela Sgrò
Grazie Manuela per le Tue parole! Sono felice quando leggo commenti belli come il tuo!
EliminaBuona sera Antonio,
RispondiEliminaho appena postato sul tuo sito e mi piace scrivere a qualcuno come Te che ha tanta passione per i segreti e le bellezze di Genova.
Ho un po' più anni di Te. Cresciuta a Boccadasse, ormai da anni abito lontano a Genova, anche se ritorno regolarmente.
Ed ho capito quanto profondo sia il mio legame con, come diciamo noi, "le pietre di Genova" dopo averla lasciata nel 1984.
Leggendo i posts constato che parecchi dei tuoi lettori provano qualcosa di simile ..
Grazie ancora per la piacevole ed intrigante lettura offerta del tuo sito che non manchero’ di continuare a consultare e, nel caso tu estendessi le tue investigazioni anche al quartiere d’Albaro, del quale conosco tante iscrizioni e curiosità, ne avrei anche grande interesse
Tanti saluti cordiali
Gabriella
hai fatto un meraviglioso lavoro, grazie finalmente ho scoperto i significati delle porte zeneisi :)
RispondiEliminaGianluca
Ciao Gianluca! Grazie per le Tue parole! Sono felice di contribuire a farTi conoscere meglio Genova!
EliminaCercavo notizie sulla chiesa e zona del Carmine, che domani andrò a visitare, e come sempre quando m'imbatto nel tuo sito mi sono persa ore tra le tue descrizioni e le tue foto. Oggi ho scoperto la pagina facebook e ti assicuro che per una appassionata di Genova e del suo magnifico centro storico, questo è un terno al lotto! Non posso che ringraziarti di cuore per l'amore che metti nelle tue ricerche e per il fatto che le condividi con noi. Continuerò a seguirti regolarmente. Complimenti ancora!
RispondiEliminaLiliana Silvi
Cara Liliana,
Eliminagrazie a te per le tue parole! E' un piacere condividere le mie ricerche e diffondere la bellezza di Genova! La zona del Carmine e' bellissima, un piccolo borgo a se' nel centro di Genova (ti segnalo alcune dritte su questa zona sul mio blog, anche se immagino le avrai già letto, nella pagina de leCHIESEdiGENOVA dove parlo di San Bartolomeo e San Bernardino e nella pagina de lePIETREparlanti nel paragrafo dedicato alla Giuggiola).
Buon giro!
Come ti avevo detto l'altra sera, ieri sono andata a visitare la chiesa del Carmine, la zona medievale con S.Bartolomeo dell'Olivella (fotografato gli affreschi, anche se l'illuminazione della sala usata non aiuta), S.Bernardino e la pianta di giuggiole con la piazzetta. La padrona del giardino dove cresce l'albero ci ha fatto gentilmente entrare. La visita era organizzata dal FAI e ci hanno fatto da guida il parroco e un giovane. Bellissima la chiesa restaurata e gli affreschi del XIII sec. nel coro, nonchè la quadreria. E le viuzze, Piazzetta della Fragola, la stessa Piazza del Carmine ... Grazie al tuo sito ero preparata sulle notizie e ho potuto gustare al meglio quel pezzetto antico di Genova che non conoscevo. Perchè ti racconto tutto questo? perchè penso che ti faccia piacere ... sbaglio?
EliminaLiliana Silvi
Cara Liliana, sono felice di aver contribuito a rendere la Tua visita ancor più bella in una delle zone più interessanti dei vicoli di Genova!
EliminaBuongiorno.complimenti per il suo sito vorrei sapere qualcosa in merito a una porta che sorge in piazza acquaverde sotto la scala che porta dalla piazza a via arsenale di terra.e visibile dal parcheggio taxi della stazione grazie.marcello
RispondiEliminaCaro Marcello,
Eliminagrazie per le Sue parole! Sono felice Le piaccia il mio sito.
Quello di cui parla e' uno dei portali del distrutto Convento di Santo Spirito che sorgeva proprio in quel punto al posto dell'odierna Stazione di Principe. Di questo complesso monastico parlerò prossimamente nella pagina di questo blog dedicata alle Chiese di Genova.
Bel lavoro...bravo! Aspetto il completamento con le porte della zona Nord della città... ! A partire da quella (pericolante, prima o poi crollerà) a fianco del santuario della Madonnetta...
RispondiEliminaCaro Andrea,
Eliminagrazie per le Tue parole di apprezzamento.
Prossimanente parlerò anche delle porte della zona Nord di Genova: non rimarrai deluso!
Buongiorno e vivissimi complimenti per l'eccellente sito.
RispondiEliminaPuò confermarmi che quella citata come "Porta di Santo Stefano" corrisponde a quella che è forse più spesso nominata e conosciuta come "Porta degli Archi"?
Grazie e ancora congratulazioni per l'ottimo lavoro.
Marco
Caro Marco,
EliminaLa ringrazio innanzitutto per le Sue parole: sono felice Le piaccia il mio sito.
Le confermo quanto da Lei scritto: Porta degli Archi e Porta di Santo Stefano sono due nomi che indicano la stessa porta
alla cortese attenzione di Antonio Figari,
RispondiEliminasono rimasto veramente entusiasta della descrizione e delle fotografie dei segreti dei vicoli di Genova.
E' un'opera davvero interessante, completa nei particolari, che suscita emozioni e fa sempre più amare la bella Genova.
Chiedo se tale opera sia stata pubblicata su qualche edizione per poterla così conservare tra i miei libri più cari.
Ringrazio e porgo cordiali saluti.
Giovanni Cavallini
Caro Giovanni,
EliminaLa ringrazio moltissimo per le Sue parole.
Ad oggi non ho ancora pubblicato alcunchè. Se capiterà in futuro, reclamizzerò sicuramente la cosa su questo sito.
Un caro saluto
Antonio
io qui a guardarmi le immagini che "modestamente" già conoscevo....ma è sempre bello rivedere....e scoprire che l'autore sei tu.....che cosa buffa.....se mi vuoi vengo in giro con te...non dirlo a Samuele.......
RispondiEliminaGrazie cara Sandra per le Tue parole.
EliminaAntonio
Una domanda (o ipotesi) a proposito della porta Aurea: è possibile che anche il suo nome, così come quello del quartiere (che come specifichi deriva dalla dizione dialettale "port'Oria") derivi dal nome medesima famiglia detta alla latina "de auria"? O c'è qualche altra spiegazione?
RispondiEliminaE, a proposito, è possibile che questo "auria" sia il corrispondente dialettale di "oia" ovvero oliva?
Grazie e vivissimi complimenti per il lavoro.
La tesi più accreditata è quella da Lei citata per prima: la Porta Aurea era chiamata anche "Porta D'Oria" poichè era stata costruita su terreni di proprietà di questa nobile famiglia.
EliminaCiao, veramente un sogno il tuo sito. Come contenuti non potrei veramente chiedere di più. I miei complimenti si aggiungono a tutti gli altri. Mi permetto solo di suggerirti un consiglio per quanto riguarda l'impaginazione del sito. Perché non mettere un link nell'indice numerato che riporti direttamente all'argomento? Facci un pensiero. Ancora bravo! Luca
RispondiEliminaCaro Luca,
EliminaTi ringrazio moltissimo per le tue parole.
So di cosa parli, mi piacerebbe inserire le cosiddette "ancore" per rimandare direttamente dall'indice ai vari paragrafi ma purtroppo non nasco grafico e per certe cose ho bisogno di tempo e di aiuto.
Complimenti per il sito veramente bello e interessante, per me che sono nato e cresciuto a Genova e ... ho studiato all'Arecco! ma dove continua la storia delle porte, per esempio Porta della Lanterna? Grazie e saluti.
RispondiEliminaCaro compagno di scuola arecchino,
Eliminagrazie per le Tue parole di elogio.
Relativamente alla Tua domanda, leggi "continua" perchè non ho ancora finito di raccontare la storia delle Porte e dunque la pagina è in continua evoluzione, insomma, la storia non è finita e continuerà!
Ci sono ancora Porta di S. Bernardino e porta delle Chiappe,tutt'ora esistenti nel circuito delle "mura nuove" salendo verso da Manin verso il Righi. Inoltre una piccola precisazione alle "S. Caterine" nel paragrafo della Porta di Murtedo: una è S. Caterina d'Alessandria, a cui era dedicato il Monastero delle Clarisse di Luccoli (non più esistente) e ancora oggi l'omonima salita che conduceva appunto alla porta; l'altra è S. Caterina da Genova, a cui nella "vulgata" viene attribuito il titolo del Convento di Portoria (dove ella è sepolta) che in realtà è intitolato alla SS. Annunziata.
RispondiEliminaMi scuso per gli errori di battitura... comunque complimenti per il bellissimo lavoro, attendiamo nuove!
RispondiEliminaBuongiorno, attendo impazientemente di vedere ancora esteso e arricchito questo splendido sito. A titolo di curiosità, confrontando la versione attuale di questa pagina con quella sulle chiese, mi sorge un dubbio che mi piacerebbe fosse chiarito nei due testi. Esiste un qualche nesso fra la Porta dell'Olivella e le due chiese di San Bernardo e San Bartolomeo dell'Olivella? Dal nome direi di sì, ma le due zone mi sembrano piuttosto distanti (per gli spostamenti dell'epoca) e separate da altri insediamenti. Grazie in anticipo e cordiali saluti, Marco.
RispondiEliminaChe figata queto sito... bellissimo
RispondiEliminaporta siberia ist direkt vor unser haus.
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